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martedì, giugno 20, 2006

Pesce a Fore - Atto 2

Cara Maria, qual'è il problema potrei chiederlo io a te non trovi?

Certo che sì...dovresti farlo senza dubbio se io, come te, reiterassi un comportamento non condiviso da nessuno in un certo spazio (come fai tu in AHA o anche altrove). Tale comportamento consisterebbe nel dire e ridire cose già dette fino allo sfinimento, cose a cui non siamo molto o più interessati e in un modo che non condividiamo affatto, e cioè con una certa arroganza e senso di superiorità e con un ritmo molto simile allo spam, e quindi assolutamente privo di rispetto per gli altri.

Queste cose, inoltre, ce le dici come se noi non le sapessimo affatto e qui sbagli. Ce le dici come se noi non le condividessimo. E anche qui sbagli. Ce le dici come se fossimo noi stessi il bersaglio delle tue critiche o come se sotto accusa fosse la nostra indifferenza di fronte alle analisi che fai o al sistema che critichi. Ma noi non siamo indifferenti.

Tu escludi del tutto la possibilità che quelle cose che dici le sappiamo già, forse qualcosa la condividiamo pure, ma non amiamo più discutere esclusivamente di questo, non amiamo discuterne nel modo in cui fai tu. Piuttosto amiamo agire, ideare nuove forme di comunicazione e dare risposte nuove non al sistema dell'arte che è al centro di ogni tua teoria, ma alla nostra voglia di dire e fare non solo in quanto artisti, ma in quanto uomini, molto diversi tra loro, con passioni molteplici ed opposte, che vivono all’interno di un sistema molto più grande del tuo sistema dell’arte.

Un problema è indubbiamente guadagnare con l'arte nonostante come giustamente riveli l'arte e questo sistema sono in antitesi,questo sistema non è però l'unico possibile ed io a differenza tua (mi sembra di capire) penso sia giusto salvaguardare anche il mestiere dell'artista e quelle conquiste culture sociali che tu dai per acquisite e consolidate ed io no.

Ecco io non credo che guadagnare con l'arte sia il problema. Io credo che il problema sia guadagnare con il proprio lavoro. L'arte per me è un lavoro come tanti. E se non riesci a realizzarlo a Napoli, te ne vai a Milano; se non riesci a realizzarlo nella galleria di moda, lo realizzi nella tua bottega, se non riesci a realizzarlo dipingendo tele da esporre in salotti lussuosi e case alto-borghesi, lo farai accontentandoti di esporle a casa di un piccolo-borghese, un operaio o anche di un precario. Se non riesci a metterlo in mostra nel vigente sistema dell'arte, trovi altri sistemi o ne crei uno tuo capace anche di debellare l'altro sistema, quello che tu giudichi negativo, senza troppe chiacchiere.

Quanto alle conquiste culturali che c'entrano con il sistema dell'arte? L'arte e la cultura dell'arte mi sembra che non abbiano più nulla a che fare con il vigente sistema dell'arte, così come, tanto per fare un esempio attuale, il calcio non ha nulla a che fare con il sistema moggi.

Tu dichiari di essere un artista e di lavorare in un bar per vivere, pensi che questa sia la risposta giusta al problema della disoccupazione?

Ecco un esempio di come tu in realtà finga soltanto di leggere ed ascoltare gli altri. Sì, perchè io non ho mai affermato di essere un artista e di lavorare in un bar. E' invece qualcosa a cui tu hai fatto riferimento in uno dei post in AHA:

[aha] Quelli che scompaiono.... mercoledì 7 giugno 2006

Ma giacchè mi chiedi ti rispondo...Sul piano personale il problema non è la disoccupazione, ma la sopravvivenza e se ho bisogno di sopravvivere è ovvio che farò qualsiasi lavoro che reputo minimamente attinente ai miei interessi o accettabile. Soprattutto farò qualcosa in cui penso di poter riuscire con creatività se è la creatività ciò a cui io sono particolarmente legata.. Tu in quanto artista hai molte più possibilità di altri di sopravvivere...sicuramente ne hai più di me che in quanto laureata in una materia stramba come archeologia orientale, che nulla a che fare con quella occidentale, non ho alcuna possibilità di svolegere il mio lavoro se non dentro certi sistemi "chiusi" e "baronali" o grazie ad essi. Eppure tu ti lamenti molto più di me!

La tua scultura, se sei uno scultore, o la tua pittura o qualsiasi cosa tu sappia fare, puoi proporla dentro il sistema dell'arte ma anche fuori. Puoi indirizzarla ai grandi salotti frequentati dai critici e dai fanatici dell'arte che costa, oppure puoi indirizzarla alla gente comune. La tua arte è nelle tue mani. Tu plasmi la materia e la materia può esser di tutti e può stare ovunque. Quel che io so è etereo, e non posso indirizzarlo a chiunque. Non tutti lo comprenderebbero. Soprattutto non posso praticare quel che so fare se non dentro certi circuiti. E, infatti, ho smesso. Non ho scampo e se voglio sopravvivere devo inventarmi qualcosa di nuovo a 30 anni quasi finiti.

Inventarmi continuamente un lavoro è quel che ho fatto. Non mi arricchisce, ma non m'impoverisce nemmeno, sicuramente non di spirito. Guadagno (per giunta poco) due mesi sì e 10 no, ma la mia dignità è salva e la mia creatività allenata. Certo non sono contenta, ma più che lamentarmi penso che la risposta che ho ideato è persino strategica perchè non mi isola (nell'antro della disoccupazione), ma mi unisce ad altri (nell'universo del fare anche fuori da un sistema). Non ho risolto il problema della "Disoccupazione", ma ho risolto il problema del mio "cosa faccio, come mi esprimo, come sopravvivo". Per giunta, questa risposta, per ragioni che non sto qui a dirti, insieme alle risposte nuove elaborate da altri, potrebbe debellare quel sistema corrotto che tanto critichi più di quanto farebbe la mia critica solitaria e lamentosa a quel sistema. Critica solitaria e lamentosa a cui tu sei dedito.

Ma davvero credi che risolveresti la tua disoccupazione facendo parte di quel sistema? E se non lo credi perchè parli di disoccupazione in rapporto al sistema dell'arte? Se non vuoi farne parte di questo sistema, se mai vorresti farne parte, perchè sprechi il fiato per criticarlo e così facendo ne legittimi l'esistenza?

Ti rendi conto che la tua sorte è legata al WTO ed al trattato del libero scambio targato Clinton?La convenienza si cerca fuori (gallerie/galere) o a dentro casa (sistemi nepotici ed Accademici).

Ecco...lo dici tu stesso...sei tu che parli di convenienza...... A volte penso che tu voglia guadagnare molto con la tua arte...o che comunque ti stia seriamente sul cazzo (perdonomai il termine) che non puoi guadagnare tantissimo come altri artisti, integrati in quel sistema, le cui opere tu consideri per giunta meno belle, interessanti e innovative delle tue. Ma io spero tanto di sbagliarmi. E se mi sbaglio però il problema resta ed è il modo in cui comunichi..per niente comprensibile. Te lo dico a cuore aperto...

Detto questo ti rendi conto di quanto tu sia presuntuosa nell'elevarti rispetto a me?

Ah finalmente l'hai detto...chi si pone di fronte a te non può che elevarsi perchè tu ti senti un gradino più su..La presentuosa sarei io vero? :-)

Mi accusi d'essermi fermato? Verissimo, ti sembra un male? Mi accusi di non agire, ti sembra poco?

No...non mi sembra un male e nanche poco...e mi sembrerebbero persino interessante, questa immobilità e non agire, se praticati in un certo modo, con un certo scopo. Putroppo il tuo scopo non è chiaro. Quel che è chiaro è che continui a spammare uno spazio in cui serenamente vorremmo confrontarci su cose che ci accomunano, che continui a renderci partecipi di affari e situazioni tue personali che non sono di alcun interesse per nessuno e neanche per l'arte...cose più dette che fatte che non cambiano il sistema dell'arte e non ne creano nemmeno un'altro più accettabile...

Fermarsi a guardare quello che accade dalla periferia ti sembra poco?

No no..a me sembra molto ed è una pratica a cui sono stata sempre dedita...ma guardare la periferia significa guardare basso e il tuo sguardo è rivolto perennemente in alto…a quel vertice di cui ti dicevo…Poi mi sembra che non ti fermi a guardare lì dove io ti ho visto spammare le tue idee, cioè in rete, nelle mailing list e nei blog che frequenti...Se fossi veramente allenato a guardare, dovrebbe risultarti facile anche in contesti diversi dalla periferia... non credi?

Ti assicuro che non passo giorno senza coltivare la mia arte ed in maniera comunitaria la divulgo (regalandola) nel quotidiano.

Ti credo...non l'ho mai messo in dubbio...

Ti sembra triste?

Mi sembra triste che l'unica cosa che giunge a me di tutta la tua arte e la tua poetica sia il profondo odio-nostalgia per il sistema dell'arte...e soprattutto la lamentela che spacci per analisi critica. Non sarebbe forse il caso di fare autocritica?

Io penso che questa sia una azione artistica ed attivistica e come dici tu, forse anche estetica.

Questa azione quale??? L'andar a insegnare agli altri lo stato del sistema dell'arte? Persino a chi già lo conosce, oppure non lo riconosce e non lo legittima, a chi non lo considera di alcuna importanza, a chi se ne frega, a chi ama altri sistemi o altri non sistemi …o chiamali come vuoi…?
Un’azione crea reazione e la reazione dovrebbe rivelare qualcosa di interessante e di utile, dovrebbe servire a qualche cosa...L'azione e la reazione insieme dovrebbero svelare le ombre, mutare gli spazi, fermare il tempo, persino spostarlo, trasformare le linee, deformare le forme...dovrebbero creare sistemi, dovrebbero distruggerli e sostituirli...dovrebbero liberare o quanto meno tentarci. Che cosa crea la tua azione? Te lo dico io...quel che vedo è puro disturbo, provocazione fine a se stessa, noia ed anche ira in chi cade nella tua rete. Che c'è di creativo in questo? Che c'entra l'ira della gente con quel sistema che condanni?

Vuoi vedere la mia arte? Scrivimi in privato e mandami il tuo recapito postale, arriverà a costo zero direttamente a casa tua e tu sarai libera di giudicarla, perché è lo spettatore che fa l'arte, non il popolo e neanche i media specializzati.

Io vorrei vedere più arte nel modo in cui ti relazioni con gli altri. Nel pubblico, più che nel privato. Quanto allo spettatore...ma chi sarebbe? Non sono i media ok...ma resto sbalordita quando dici che non sono nemmeno il popolo dove per popolo io intendo la gente tutta...e chi è allora lo spettatore??? Un recapito postale?

Le gallerie le rifiuto, il mio non è un lamento, trovami la testimonianza di un gallerista che mi abbia trovato concupiscente, io non esporrò mai in una galleria/galera privata transnazionale, lamento però il fatto che non ci sia oggi altro percorso possibile per fare arrivare direttamente il proprio lavoro allo spettatore e quando c'è i media specialistici sorvolano.

Ma come fai a dire una cosa del genere quando bazzichi in un luogo come la rete, navighi sui blog e frequenti mailing list? Possibile che non ti sia arrivato nulla delle infinite possibilità che un mezzo e uno spazio come questo può darti per far arrivare qualsiasi cosa ovunque e a chiunque? Vedi? Io avevo ragione quando dicevo tu non sai...perciò ti lamenti...Tu ti senti originale perchè ignori che sono stati ideati percorsi diversi per far arrivare i propri lavori e la propria creatività alla gente senza essere succubi e prigionieri di un sistema.
L’unico modo che conosci molto bene per far arrivare cose, ma indesiderate, a chiunque - il tuo target è troppo variegato per poter dare un senso alla tua azione - è quello dello spam, la cosa peggiore che si sia prodotta qui. Il problema è che non ci arrivano neanche i tuoi lavori, ma solo le tue elucubrazioni mentali e le tue critiche scontate e poco originali.

Ma forse ho capito. Il problema non è fare arrivare i tuoi lavori alla" gente tutta", ma farli arrivare a "determinata gente"? Vuoi vedere che questa gente è quella che frequenta i salotti del gran club privato del sistema dell'arte?

Dici che il sistema non conta? Magari fosse così, sapessi le diffide legali che ricevo a cadenza regolare, certo ignorare e non denunciare e comodo, peccato che non servi a nulla se non a lasciare libero chi lo è anche troppo.

Il sistema di per sé non esiste. Esistono dei circuiti che fanno palpitare il sistema ed esistono coloro che questi circuiti sanno crearli e manipolarli. Tu ti soffermi sul sistema immagine e ti scateni contro coloro che lo creano e lo manipolano (e che chiameremo amministratori) , ma quel che conta invece è il cuore di quel sistema…il cuore del sistema è fatto di ingranaggi, informazioni, ma anche di persone, ad esempio gli artisti. Finchè gli artisti pensano che quello dell’arte sia il miglior sistema in cui operare, quel sistema continuerà ad esistere. Ma se gli artisti capiscono che quel sistema è il peggiore che poteva capitargli, quel sistema non sarà più sistema, smetterà di esistere. Gli artisti li convincerai però solo se proporrai loro un’alternativa e non con le parole e le critiche. Solo se rivelerai loro, ma con i fatti, le contraddizioni di quel sistema, i suoi punti deboli. Non devi convincere solo gli artisti precari, quelli come te, quelli che non hanno nulla da perdere, ma anche quelli che in quel sistema ci sono e hanno successo e ne traggono guadagno o pensano di trarne. Quelli su cui il sistema si regge.

Se un sistema proprio non ti piace cerchi di cambiarlo dall’interno e/o dall’esterno. Posso ad esempio individuare i punti deboli di quel sisema e agire creativamente su di essi. Posso utilizzarli per entrare e impadronirmi di una parte di spazio di quel sistema, contro la volontà di chi lo domina, per esprimere le mie idee, i miei lavori, per far circolare le mie informazioni. Posso impadronirmi di parte di quei dati, quelli rilevanti, e diffonderli affinché tutti sappiano e vedano il marcio di quel sistema, affinché la gente su cui quel sistema si regge si renda conto dell’illusione in cui ha creduto. Ma quei dati vanno svelati in quel sistema stesso e non fuori dalla tua bocca, come cosa "altra".

C'è però un'altra possibilità: agire all'esterno. Posso creare un mio sistema, senza bug, un sistema dagli ingranaggi in luce, dai dati accessibili e accessibile a tutti. Fare in modo che esso funzioni così bene che venga considerato dalla maggiorparte degli artisti come un buon sistema, il migliore che ci sia, il più sicuro. Il sistema dominante, piano piano, lentamente marcirà su se stesso. Quanto meno gli avrai reso la vita veramente difficile.
Vuoi qualche esempio concreto di quando e come qualcosa del genere è stato fatto?
Allora pensa a microsoft, pensa a linux; pensa a codici chiusi, pensa a quelli aperti , pensa al software libero o anche a luther blissett, pensa agli 01.org, a guerriglia marketing, a serpica naro e persino a san precario
Scusami se oso. E con affetto che te lo chiedo! Davvero profondo. Ma dove cavolo vivi???? :-)

Debellare l'ego d'artista e perché? Al troppo etereo preferisco la materia pura, e non esiste spazio sterminato (anche virtuale) senza una individuale percezione della forma.

Facciamo finta che io abbia capito quel che hai scritto. Sei tu che parli di debellare. L’ego ti appartiene, non oserei mai metterci le mani sopra. Però se me lo proponi e a me non interessa dovresti prenderne atto. Non dovresti impormelo in maniera autoritaria come fai in AHA. Nell’autorità e nell’imposizione non vedo nulla di artistico. Poi capisco che a te possa dispiacere che a me il tuo ego non interessa…però potresti pure andarti a cercare posti dove il tuo ego e il discorso sull’ego in generale è ben accetto…o no?
A me pare che ci devi convertire tutti…e questo è assai antipatico! Ma ormai ci abbiamo fatto tutti il callo.

Perché non parli?

L'ho fatto! Non mi senti?

Mario Pisci a Forasa, dal sud ovest della Sardegna.

Maria vestita ;-) dal cuore della Campania